Serata emozionante, il 27 novembre al Gardaforum di Montichiari, per la presentazione dell’ultimo libro di Don Luigi Lussignoli, sacerdote nativo di Montichiari e qui tornato anni fa in seguito ai suoi problemi di salute. Quinta raccolta delle sue poesie, chiamate da lui appunto “briciole di bontà”, fortemente voluto e pubblicato da Danilo Mor, editore del settimanale L’Eco della Bassa Bresciana. La sala era gremita di gente, con qualcuno seduto anche sui gradini e in piedi. Ha aperto la serata la Banda Cittadina “Carlo Inico” sulle note dell’Inno di Mameli e della Marsigliese. Sul palco poi, fra intermezzi molto suggestivi della Corale di San Pancrazio, uno fra tutti l’Ave Maria, si sono susseguiti interventi di Paolo Bettenzoli, presidente Avis a nome di tutte le associazioni di volontariato monteclarensi, Mons. Fontana attuale Abate, il Vescovo Ausiliario di Brescia don Olmi ex Abate di Montichiari e il prof Badilini, ex Sindaco nonché amico e coscritto di Don Luigi. Bettenzoli ha ricordato gli anni in cui Don Luigi portò la sua esperienza di trapiantato di cuore nelle scuole: colpiva il cuore dei ragazzi con le sue parole semplici ma dette con il cuore nuovo( gioco di parole per riferirsi al suo cuore trapiantato, donatogli da un ragazzo brasiliano), parecchi dei quali si iscrissero poi all’Avis e all’Aido, sulla scia delle forti emozioni e motivazioni che seppe suscitare in loro. Mons Fontana ha ricordato quando, lui bimbo di 5 anni, conobbe Don Luigi, allora curato di Verolanuova, descrivendolo così: Gesù raccontava la vita con le parabole, don Luigi le ha usate per vivere la sua vita in mezzo alla sua gente. Don Olmi descrive così queste briciole di bontà: raccolte in un libro possono essere gustate in base al bisogno del momento, espressione di un prete innamorato del Signore e della sua vocazione. Il Prof. Badilini ha ringraziato Danilo Mor per la tenacia con cui ha stimolato Don Luigi a pubblicare le sue briciole, sia sul suo giornale che ora in questo libro. Sotto la semplicità c’è una grande profondità e bontà d’animo- dice il prof. Badilini-Nella prima parte del libro evocare pensieri, ricordi, riflessioni è arte. Le briciole di Don Luigi sono letteratura che è più vera della realtà stessa. Viene letta dall’ins. Fernanda Bottarelli la toccante poesia “il gelsomino” che chiude il libro. Alcuni rappresentanti dell’Aido consegnano a Don Luigi una pergamena per ringraziarlo del bene che ha fatto diffondendo la sua esperienza e la cultura del dono. Chiude la serata il saluto commosso di Don Luigi, in questo periodo purtroppo debole e sofferente: “ Cosa ho fatto io nella mia vita di sacerdote? Non ho fatto grandi cose, sono stato in mezzo a voi, per voler bene alla gente” . Poche ma sentite parole alle quali hanno tutti hanno applaudito a loro volta commossi per tanta semplicità, modestia e umiltà di questo prete che, pur nella lunga sofferenza della malattia, ha passato ore interminabili in confessionale ad ascoltare i fedeli, ha distribuito migliaia di copie delle sue briciole alla gente al mercato, al cimitero, sempre con discrezione e col sorriso.
Ornella Olfi