“La pazienza è la cosa più difficile, l’unica che valga la pena di imparare. Tutte le forme della natura, dell’evoluzione, della pace, tutto ciò che al mondo è prospero e bello dipende dalla pazienza, necessita di tempo, di calma, di fiducia, di fede nei processi lenti, che hanno una durata assai più lunga di una singola vita, che non sono pienamente accessibili all’intelligenza di un singolo individuo, e nella loro totalità non costituiscono esperienza di persone, ma di popoli e di secoli.” Hermann Hesse, Letture da un minuto Mi piace la fede nei processi lenti… Pensare in termini di pazienza e di tempo ha spesso -per me- un effetto calmante, che mi aiuta a stare nel presente. La lentezza mi dà speranza: non deve accadere qualcosa subito, e nel percorso lungo ci sono maggiori possibilità che qualcosa accada. Vivo il presente, l’oggi, ma il respiro è ampio. Può sembrare paradossale, però proprio quando sono più centrata nel qui e ora l’orizzonte si fa più ampio, nel tempo e nello spazio interiore. Mi quieta pensare la mia vita come parte del processo evolutivo dell’umanità, sentirmi nel flusso che è stato e che sarà dopo di me… Ovunque possa portare. So anche bene che questo sentire non elimina la sofferenza, non mi impedisce di percepire la stretta dei miei confini, il contatto dolente con i limiti. Solo dà un orizzonte, e un senso in cui dispiegarsi. Non è poco.
Sery