La magia può essere vissuta come un gioco (naturalmente se non si ricorre ad arti occulte, negromanzia, incantesimi e/o sortilegi , ecc..), e come tutti i giochi può anche insegnare.
A Cherasco, 50 chilometri da Torino, c’è un luogo dove la realtà lascia posto alla fantasia, dove la voglia di sognare coinvolge grandi e piccini. E’ il museo della magia, inaugurato poco piu’ di un anno fa, desiderato e voluto da don Silvio Mantelli, 70 anni. “prete salesiano per vocazione e mago per passione”, come ama definirsi . Da piccolo ero molto timido, racconta don Mantelli, e l’unica cosa che faceva scomparire la mia insicurezza era la magia”. Tutto ebbe inizio all’età di 12 anni quando un amico di famiglia gli insegnò a barare, giocando a carte. Ma lui ha sempre usato i suoi trucchi solo per stupire, per regalare un sorriso, specialmente ai bambini nelle zone piu’ povere del mondo dove ha vissuto come missionario (Madagascar, 1991, India, 1995). “A Calcutta conobbi Madre Teresa. Mi faceva da impresario, invitando la gente a vedermi esibire nelle strade”. Nel 1997, ha creato la Fondazione Mago Sales Onlus (Mago Sales, come il suo nome d’arte) che raccoglie donazioni contribuendo a costruire case, scuole, ospedali, pozzi d’acqua e ostelli per giovani. Mago Sales è un ciclone di allegria, gioia, positività e speranza. Abbiamo il dovere di riempire la nostra vita di speranza, dice, ed è per questo che quando il 31 gennaio scorso (festa di don Bosco), dopo aver concelebrato la messa con Papa Francesco, gli ho regalato un libro di magia. Un volume le cui pagine via via da bianche diventano colorate. Una bellissima filosofia di vita, con la quale possiamo vincere il grigiore del mondo moderno.
Bonanoni Angelo