E c’è una pagina del Vangelo molto interessante. Il Vangelo è pieno di domande, più che di risposte. Domande di tutti i tipi, interessanti, intelligenti e questa è la più strana di tutti i Vangeli. Portano a Gesù un paralitico sul suo lettuccio, lo guarda e gli chiede: “Vuoi guarire?” La gente avrà detto: “Certo è ammalato”. La gente avrà anche detto “Gesù sarà stato anche un po’ strano, ma oggi proprio sta superando la misura”.
Ma Gesù non lo dà per scontato. Sicuramente perché noi facciamo il bene ma violentiamo le persone, se avessimo di fronte una persona che sta morendo di fame, noi dovremmo chiedergli, “Vuoi il mio panino?” e rispettare anche che ci dica di no. Sicuramente il paralitico ha detto di “si”, perché poi Gesù disse: “Prendi il tuo lettuccio e va a casa tua”. Notate che Gesù non dice: “aspetta poverino che ti prendo il lettuccio, poi ti accompagno a casa mia”, assolutamente no. “Prendi tu il tuo lettuccio e va a casa tua”. Cioè, io ti do la parola che ti guarisce ma la faticaccia falla tu. Sono i miracoli metà e metà, e Gesù rispetta la metà dalla persona. A Lazzaro cosa dice: “Lazzaro vieni fuori”,non va lui a tirarlo fuori. Al ragazzo morto cosa dice. “Alzati tu”. All’uomo dalla mano rattrappita “Allunga la mano”. Tutto questo per dire che faccio spesso una domanda alle persone: “Ma hai voglia veramente di venirne fuori?” e spesso rispondono: “scusi ma se sono qui”, e io ribadico: “Io non lo do per scontato, se lei vuole veramente guarire torni settimana prossima”. E mi dice cosa ha cominciato a cambiare della sua vita e ora ci credo che vuole guarire. Io ti do gli strumenti psicologici per guarire, la faticaccia la devi fare tu.
Visto che state facendo la scelta più importante della vostra vita, il matrimonio, guardate che, se non vi siete mai accorti, cambiare l’auto e scegliere la cucina ci impiegate molto più tempo degli incontri che fate per preparare il matrimonio, e vi lamentate pure che avete il corso da fare? Per diventare geometra ci vogliono 5 anni, per sposarsi fate il conto. C’è qualcosa che non va. Quello che vi voglio dire è che se sentite dalla punta dei vostri capelli fino al vostro piede destro che state facendo la scelta più felice della vostra vita bene, altrimenti io vi prego, vi prego, vi supplico di non sposarvi. Perché ascoltando la gente che si separa c’è sempre un momento in cui dicono: “si è vero, nel fidanzamento questo problema ce l’avevo già, tre mesi prima di sposarmi “mi è venuto un dubbio, ho paura, mi sembrava che”, ecc… ecc… Ma perché l’hai sposato lo stesso? – chiedo io e loro rispondono: “ma io credevo”, “ma io pensavo che con il matrimonio questa cosa si sarebbe sistemata”. Il matrimonio non sistema niente, così come i figli non sistemano il matrimonio. Se avete un problema adesso, ce l’avrete anche dopo e sarà un po’ più grosso. Allora fate questo test. Prendetevi una mezz’oretta almeno singolarmente comodi in poltrona, al buio con gli occhi chiusi, e concentratevi sul fatto che starete fino a novant’anni con la persona seduta vicino adesso. Se a questo pensiero sentite un benessere in tutte le cellule del vostro corpo, sposatevi; farete un matrimonio felice. Ma se percepite anche lontanamente che c’è qualcosa che non va, vi prego di non sposarvi.
Coppia di fidanzati, “noi ci sposiamo fra tre mesi però lei ha le crisi d’ansia, vorremmo risolverle prima di sposarci”. Dopo un po’ chiedo: “Da quanto tempo avete le crisi d’ansia?” – “Sei o sette mesi” “Ma da quanto tempo avete cominciato a parlare di matrimonio?”, “Sei o sette mesi”. Voi ci arrivate subito ma chi ci è dentro al problema non è così obbiettivo. Allora io dico: “Guardate che qui coincidono queste due cose, non potremmo mettere un punto di domanda sul vostro matrimonio?” “Il nostro matrimonio non si tocca, noi ci sposiamo”. “Io un punto di domanda ce lo metterei, però vedete voi…”. Dopo otto mesi tornano in consultorio, mettono il punto di domanda e si separano. E lei mi dice: “Ma lei che lo sapeva perché non ce l’ha detto?”
-continua 8^ parte – Belotti