Società distorta
corrotta
da una freddezza
piena
traboccante.
Silente
il verme dell’invisibile
striscia
aggrovigliato
serpeggia
esacerbato
richiama amarezze.
Per capriccio
tedio
vien da pensare
a quanto
tempo e spazio
traslando
fumigando
nell’animo
gettino, alla rinfusa
emozioni salate
infinitamente amare.
Folate di vento
impunemente
attraversano
dispettose
armeggiano
cariche di presagi antichi
di arcani profondi.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste