Due test per la maturità:
1. Ammettiamo che mio marito dica un difetto della mia famiglia della mia parentela. Se non è vero controbatto. Però ricordiamoci che mio marito è più obiettivo di me sulla mia famiglia. Così come io sono più obiettiva di lui sulla sua. Per cui quando l’altro dice qualcosa sulla nostra famiglia, ascoltiamolo con attenzione perché ci azzecca sempre. Ma io come la prendo? Se la prendo serenamente dico “hai ragione, nella mia famiglia c’è proprio questo difetto qua”. Questa è maturità. Se invece mi da fastidio sentir dire quella cosa lì, mi arrabbio con mio marito perché osa toccare la mia famiglia, e comincia il gioco del ping-pong. “E allora nella tua, tua madre, tua sorella?”. Cosa sta succedendo in quel momento? State dando il potere alle vostre famiglie d’origine di separarvi. Se volete begare, begate su cose vostre non sulle vostre famiglie, che non sono più le vostre famiglie. La vostra famiglia adesso siete voi. Oppure cominci a giustificare “tu non la conosci mia madre”. Quello è ancora il vestito di figlio, non abbiamo ancora lasciato il padre e la madre.
2. Ammettiamo che andiamo a trovare i genitori e che per esempio la mamma dica “mi ha detto tuo marito che farete queste cosa” . “Se te l’ha detto mio marito sarà anche vero”. Se poi non sono d’accordo torno a casa, litigo 15 giorni con mio marito, perché ha detto una cosa sulla quale non ero d’accordo, ma davanti agli altri
“Te l’ha detto mia moglie? Perché vuole chiedermi conferma? Se te l’ha detta mia moglie sicuramente è così”. E questa cosa non succederà mai se la coppia è unita, perché nessuno dei due non si permetterà mai di dire qualcosa a qualcun altro senza prima averla concordata col coniuge.
L’unico consiglio che vi do è che andiate ad abitare lontano da tutti. A costo di affittare la casa che avete già sopra la mamma e di andare in affitto da un’altra parte. Naturalmente sto parlando in generale. Comunque bisogna essere intelligenti. Io abito vicino a mia figlia sposata, ci incrociamo una volta al mese e ci diciamo ciao. Allora si può anche stare vicini, ma se sono vicino alla mamma e lei sta tutte le sere dietro la tendina appena arriva il figlio maschio, lo tira dentro prima che salga dalla moglie, il giorno dopo si cambia casa! Chiaro?! E’ una questione di intelligenza. Se avete la casa pronta sopra, sotto, destra, sinistra dalla mamma o dalla suocera la sera delle nozze la porta si chiude a chiave. Se la mamma dice: “Io ho suonato come mai non mi avete aperto?” Risposte sempre gentili: “ma noi stiamo facendo cose nostre, non abbiamo sentito”. Anche se abbiamo sentito.
La chiave dell’appartamento non si dà ai genitori, perché i genitori dicono: “Se succede qualcosa” Sempre gentili, sempre educati. Si dice: “io e mio marito riteniamo opportuno non darvi la chiave del nostro appartamento. Se poi voi due vi offendete, questo è un problema vostro”.
Il vostro appartamento è la vostra chiesa domestica, cioè è un luogo sacro. Quindi uno dovrebbe entrare nel vostro appartamento togliendosi le scarpe. Perché lì ci sono due persone consacrate dal sacramento del matrimonio. Due persone sacre. Mio marito è una persona sacra, mia moglie è una persona sacra.
“Oh! Mi hai stufato me ne vado. Non mi rendi felice quindi io ti pianto e vado a cercarmene un’altra che mi renderà felice”.
E cominci il gioco da un’altra parte? Facciamo così oggi. No, mio marito è sacro, allora sta attento a lasciarlo, se è sacro. E il vostro letto è il vostro altare. Dove si celebra una liturgia sacramentale, come l’eucaristia. Nell’eucaristia Gesù cosa dice? “Questo è il mio corpo che offro per voi”. E noi a letto cosa diciamo? “Questo è il mio corpo, il mio sangue, la mia vita che offro a te”. Quella è la nostra eucaristia. E quindi tutte le volte che facciamo l’amore, soprattutto se lo facciamo bene, ci aumentiamo la grazia del sacramento. Questo state chiedendo alla Chiesa, ed è questo che la chiesa vi darà. Non mi sembra poco. Nessuno deve venire su a spiare nel nostro altare, guardare. Fuori tutti dalle scatole. Se abitate vicino ai genitori, attenzione ai pellegrinaggi delle mamme, un giorno vi portano due porzioni in più per puro caso. Faccio una premessa, se abitate vicino ai genitori e ogni tanto la mamma vi dà qualcosa di pronto va benissimo, la mamma si sente indispensabile, a voi è comodo, va bene. Se andate a trovare i genitori, non venite mai via a mani vuote, va benissimo anche li. Sto dicendo di quando le cose sono proprio esagerate. Quando non c’è la misura le cose sono esagerate, allora bisogna parlare con la mamma. Se è la mamma di lei parla lei, se è la mamma di lui parla lui. Oppure parlate tutte e due insieme. Non chiamate mamma la suocera e non datele del tu. Lei signora “noi la ringraziamo perché pensa sempre anche a noi due, ma sappiamo che è anche intelligente e capirà il perché non possiamo accettare tutto quello che lei ci prepara”. Sempre con gentilezza, e con rispetto. Perché se è la mamma di lei, fa uno sporco gioco, sta dicendo: “Io sono più brava di mia figlia a far da mangiare” cioè vi sta seducendo il marito con il minestrone. Se andate a mangiare dalla mamma, (tre volte all’anno non di più), e la mamma osa per primo servire vostro marito, voi dovete bloccargli il braccio e dirgli: “Ascolta mamma prima servi tuo marito, e poi servirai il mio”. Perché quando voi due verrete a casa nostra a mangiare (una volta all’anno), io primo servirò mio marito, poi servirò il tuo. Date una lezione a queste mamme che commettono dei peccati gravissimi. Trascurano il proprio marito e seducono il genero! Ma non siate complici di questi peccati! Se è la mamma di lui il gioco è doppiamente sporco. Perché sta dicendo che il suo bambino ha 40 anni ma è sempre il suo bambino. La mamma di lui dice: “Il mio pisellino è ancora mio e non l’ho ceduto a questa qui”. Queste sono cose gravi, finché il marito non risponde alla mamma “piantala lì!”, non è ancora marito. Allora sta dicendo al suo bambino e la nuora non ha parole “Una donna brava e in gamba come me tu non la troverai mai”, poi la moglie si arrabbia e ha ragione. Perché il marito ingenuo, (perché i mariti non capiscono bene queste cose qui), dice alla moglie: “Ma perché te la prendi tanto, guarda che mia mamma voleva farci un piacere”. Il marito non ha capito che cosa è passato tra le due donne, della rivalità. E questi mariti stupidi: c’è la moglie, c’è la mamma, la moglie è in difficoltà e loro tacciono. Ma difendi tua moglie! Poi a casa se non sei d’accordo discuti con lei, ma davanti alla mamma tieni la parte di tua moglie. Il bravo marito dice alla mamma sempre gentilmente: “Ascolta mamma, se mia moglie ti ha detto così, guarda che per noi due va bene così”. Questo è il bravo marito. Altrimenti la moglie si arrabbia e ha ragione perché sente che non lo avete ancora sposato, avete sposato ancora la vostra madre. Questa è la base della separazione.
Non si torna dalla mamma a lavare e stirare. Perché essere adulti significa fare il cavolo che vogliamo ma a nostre spese, se non siamo pronti per questo, non siamo anche pronti per il matrimonio. Comunque se abitate vicino ai genitori ingresso separato, contatori separati, cassetta della posta separata. Il sacchetto del pane separato. Eviterete un sacco di guai.
-continua 6^ parte –
Belotti