La pigrizia emotiva e sentimentale umana si nutre dei poteri mediatici di questi nuovi mezzi. Il timido si apre solo grazie al fatto che c’è uno schermo che lo protegge, quindi in realtà non si apre o almeno non si sforza di contrastare le sue paure, l’egocentrico sfamerà il proprio ego con foto e immagini che lo ritraggono in ogni posto (compreso il bagno, gli ascensori ecc.), nell’ansiosa attesa che qualcuno metta un “Mi piace” sul suo link. Facebook però inevitabilmente ha dei lati positivi, come la “condivisione”, termine che può avere accezioni negative ma sopratutto positive, favorisce gli scambi, anche con persone che difficilmente raggiungeresti tramite telefono o per via epistolare e se proprio bisogna essere sinceri, facebook è il passatempo più “cliccato”. L’ambivalenza, ovvero il fatto che questo Social Network sia un’arma a doppio taglio però è ormai chiara a tutti. E’ un’analisi che faccio con difficoltà visto che anch’io sono vittima di questa “moda” e di conseguenza le critiche che muovo sono anche riferite a me. La cosa più squallida e allo stesso tempo più “comica” di Facebook è il fatto che, affinchè si possa apparire socialmente importanti, di “successo,” non solo si scattano e immediamente si pubblicano foto costantemente, quasi in maniera ossessiva oserei dire, ma si “gioca a fare i profondi” con citazioni filosofiche di cui non si conosce nemmeno l’esatto significato, svilendo quella che potrebbe essere la sensibilità e la profondità di una persona reale. E se pensate che mi è capitato di ricevere frasi e citazioni profonde da persone che nella vita fanno l’esatto contrario è lampante come il mondo di facebook sia proprio virtuale. Delinquenti e maleducati che diventano maestri di saggezza e propinano consigli a destra e a manca… Mah… E’ anche infinitamente triste nonchè assurdo il fatto che oramai il concetto di amicizia si sia ridotto ad una sterile “richiesta e accettazione” della stessa, quasi come fosse una merce da poter acquistare su ordinazione… Per non parlare poi della reazione della gente al sentir solo pronunciare “no, non sono iscritto a facebook”….tragedia. Non ti prestano più la benchè minima attenzione, per loro non sei degno perchè semplicemente non esisti (sono su facebook=esisto) E poi è possibile mai che ogni persona che abbia un partner abbia conosciuto quest’ultimo su Facebook? Ma non piace più il contatto umano, lo sguardo, il tono di voce… insomma il gusto di vivere effettivamente una persona in quanto soggetto dotato di anima e corpo? Ormai la vita sta diventando un “scattarsi le foto di continuo in qualsiasi luogo vai” cosi si sminuisce sempre piu il vero valore di una fotografia. Molte persone anzichè godersi il momento (ad es. uscita con gli amici, ) pensano a mettersi in posa per scattare la foto premeditando già di pubblicarla su facebook al solo scopo di far vedere agli altri pseudoamici la loro vita sociale attiva. E’ tutta una finzione, secondo me le persone forti di carattere e sicure di sè, non hanno bisogno di tutto questo esibizionismo. La vena nostalgica però mi conduce a desiderare il ritorno alla concretezza sia nei rapporti che nelle interazioni. Il ritorno ai cinque sensi! Gianluca Boffetti