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IL FANTASMA DI AZZURRINA

La leggenda di Guendalina, meglio conosciuta come Azzurrina viene tramandata oralmente ormai da secoli dagli abitanti di Montebello (RN).

Come si sa in questi casi il racconto dei fatti accaduti non è mai fedele all’originale, ma subisce inevitabilmente una modificazione dovuta al tempo in cui le risorse di cui disponiamo oggi (internet, libri etc…) non esistevano, e una leggenda era tale appunto per le molteplici versioni fornite dai vari narratori, cosa che contribuiva ad alimentare la il velo di incertezza e mistero che la circondava. Tutto questo accadde con la storia di Guendalina. Per evitare, quindi, conclusioni confuse, vi narriamo la sua vicenda… Gudendalina nata nel 1370, figlia di Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello, era una bambina albina; La superstizione popolare del tempo collegava l’albinismo con eventi di natura magica o diabolica. Per questo il padre aveva deciso di farla sempre scortare da un paio di guardie e non la faceva mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio popolare. Per tentare di nascondere la sua diversità, la madre le tingeva ripetutamente i capelli con pigmenti di natura vegetale. 

Questi, complice la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento, avevano dato alla bimba riflessi azzurri; Questa tinta venuta male e il colore azzurro cielo dei suoi occhi ne originarono il soprannome “Azzurrina” della quale possiamo vedere un ritratto (presunto) sotto. La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo della bassa Val Marecchia, descrive cosi Azzurrina: .

“…aveva gli occhi 

color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini…”

Ma perché se ne parlò tanto? La piccola nel 1975 fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza di Montebello (foto sotto), la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata.

Un semplice caso di scomparsa? Apperentemente si, ma da qui, dalla fine di una piccola e sfortunata bambina ha inizio tutta la vicenda… Probabilmente il fatto che la bambina scomparve misteriosamente e nessun corpo fosse mai stato ritrovato contribuì a creare delle voci che si trasformarono subito in molto di più. Il motivo lo apprendiamo sempre dallo stesso scritto seicentesco, che fermò così, su carta, le varie dicerie su un fatto che, ormai, era già una leggenda:

“ …e si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente 

da quel sotterraneo cunicolo 

si faccia ancora sentire.”

Questa in breve è la storia di Azzurrina, che tramandandosi oralmente per circa 3 secoli, è arrivata fino ai giorni nostri, dove i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia possono aiutare a far luce su questi misteriosi avvenimenti.

Le registrazioni

Nel 1990 (anno che conclude un lustro), Il 21 giugno (giorno del solstizio d’estate), tecnici del suono venuti a conoscenza della vicenda ed interessati a tali episodi effettuarono le prime registrazioni con delle sofisticate apparecchiature. Tutte le frequenze vennero incise e in sede di studio, all’ascolto si sentirono: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono. Nell’anno 1995, fine del successivo lustro, sempre 21 giugno, vennero effettuate nuove registrazioni in cui si udì lo stesso suono. Lustro successivo, anno 2000, ancora 21 giugno. Ancora il solstizio estivo e, ancora, quel suono che si ripete. Ai turisti in visita alla Rocca di Montebello, tutte e 3 queste registrazioni vengono fatte ascoltare. Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci né più né meno che vento e pioggia nel temporale. Per dovere di cronaca portiamo a conoscenza del fatto che secondo alcune voci provenienti dal web, alla fine del lustro successivo (2005), nuove registrazioni dal castello avrebbero prodotto risultati più clamorosi. Voci richiamanti un nome e una cosa simile ad un coro che invoca il nome di un demone, ma siccome le registrazioni non sono mai state fatte ascoltare, e per mancanza di fonte attendibile rimaniamo nel dubbio. Le ultime registrazione fatte nel solstizio d’estate del 2010 non sono ancora state rese pubbliche poiché devono ancora essere studiate da esperti.

C’è chi si schiera subito a sostenerla ciecamente, chi la contesta, molti la temono, altri la deridono, ma tutti ne parlano. 

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