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L’AMORE ALLA BASE DELL’ESISTENZA

Carissimo Gianluca, anticamente un detto si esprimeva così: “dovrebbe andare la lingua nel fuoco a quelle persone che criticano”.
Oggi è giunto Papa Francesco, di moniti ne impartisce parecchi, per il nostro bene. Mordetevi più volte la lingua prima di criticare. Questo mio “prologo” è per le persone, tuoi lettori, che non sanno apprezzare tutte le tue nuove idee, per arricchire il giornale. Spero che la tua nuova rubrica “Anime nel vento” voglia toccare la sensibilità di coloro che hanno molto amato e… sofferto!
Mi hai tentato! Io faccio parte dei giovani degli anni 40. Quanta acqua è passata sotto i ponti e quanti avvenimenti ci hanno travolti, ma l’amore è stato per tutti alla base dell’esistenza. Ti presenterò mio marito, raccontandoti ben poco, perché era una persona semplice e la mia vivacità compensava il suo silenzio. I nostri tempi sono stati molto diversi dai presenti, ma la comprensione ti faceva accettare, anche quello che “forse non era gradito…” Sfortunatamente siamo vissuti poco insieme (solo 19 anni). Il matrimonio se vuoi che funzioni, bastano piccole sfumature. In quegli anni un film che piacque molto fu “la vita è una cosa meravigliosa”. L’attore alle richieste della moglie (con ironia) diceva: “Cara, vuoi la luna? La prendo a laccio per te”. A Mario, piacque molto questa battuta, che serviva a smontare le mie idee e… dovevi sorridere. Le figlie sono cresciute, una in seconda elementare scrisse sul tema “La mia famiglia” tutto quello che per lei era importante e poi concluse: siamo una famiglia felice. Dimostrazone della serenità familiare. Quattro anni di malattia, con l’addio a soli 50 anni. Supportato tutto con grande forza e raccomandandomi di non avere paura per il futuro, perché il Signore, mi avrebbe “aiutata”. Realmente è stato così, la PROVVIDENZA mi ha aiutato, ho lavorato molto, ma compensata da bravi figlioli. Ora, 89 anni compiuti, mi avvicino al “capolinea”, nell’attesa di rincontrarci. Anche se sono passati 43 anni dall’addio, l’immagine non è “sbiadita”!

Nonna Grazia

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