L’istruzione e la formazione rappresentano ambiti di particolare importanza, sia per il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza, sia per la valorizzazione del capitale umano. Molte delle analisi proposte si riferiscono a indicatori adottati nella Strategia di Lisbona, e successivamente ribaditi in “Europa 2020”, per la definizione di obiettivi strategici indispensabili alla realizzare di una crescita economica sostenibile, per lo sviluppo del mercato del lavoro e per una maggiore coesione sociale.
>> In Italia l’incidenza della spesa in istruzione e formazione sul Pil nel 2010 è pari al 4,5 per cento, valore inferiore a quello dell’Ue27 (5,5 per cento).
>> Nel 2011 il 44% circa della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito la licenza di scuola media inferiore come titolo di studio più elevato; tale valore risulta molto distante dalla media Ue27, pari al 26,6 per cento. La quota dei più giovani (18-24enni) che ha abbandonato gli studi prima di conseguire il titolo di scuola media superiore è pari al 18,2 per cento contro il 13,5 per cento dei paesi Ue.
>> I dati più recenti sul livello delle competenze (indagine Pisa dell’Ocse), mettono in luce una situazione critica per gli studenti italiani in tutte le literacy considerate e collocano il nostro Paese agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi Ue.
>> La permanenza dei giovani all’interno del sistema di formazione, anche dopo il termine dell’istruzione obbligatoria, è pari all’83,3% tra i 15-19enni e al 21,5% tra i 20-29enni. La media Ue21 nelle due classi considerate è lievemente più alta (pari rispettivamente a 86,7% e 27,4%), ponendo l’Italia in una posizione intermedia nelle graduatoria dei paesi europei.
>> Il 20,3% dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario (o equivalente). Nonostante l’incremento che si osserva nel periodo 2004-2011 (+4,7 punti percentuali), la quota è ancora molto contenuta rispetto all’obiettivo del 40% fissato da “Europa 2020”.
>> I giovani tra i 15 e 29 anni che nel 2011 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa sono più di due milioni, il 22,7% del totale: tale valore è fra i più elevati in Europa. Significativa la differenza fra i generi, con una percentuale del 20,1% negli uomini e del 25,4% nelle donne.
>> Il 5,7% degli adulti è impegnato in attività formative, ancora ben al di sotto del livello obiettivo stabilito nella Strategia di Lisbona (12,5%).