Un vescovo d’una certa città cadde nella fornicazione per opera del demonio. Un giorno in cui ci si riuniva in chiesa, e nessuno era a conoscenza del suo peccato, egli lo confessò davanti a tutto il popolo e disse: “Ho peccato”. Poi depose il suo pallio sull’altare e disse: “Non posso più essere il vostro vescovo”.
Tutti piansero e gridarono: “Che questo peccato ricada su di noi, ma conserva l’episcopato”. Egli rispose: “Voi volete che conservi l’episcopato, fate dunque ciò che vi dico”. Fece chiudere le porte della chiesa, poi si distese faccia a terra davanti a una porta laterale e disse: “Colui che passerà senza calpestarmi con i piedi, non parteciperà a Dio”. Fecero come lui chiedeva, e quando l’ultimo fu uscito, una voce venne dal cielo e disse: “Per la sua grande umiltà, gli ho rimesso il suo peccato”.Questo breve racconto l’ho trovato su un libro che raccoglie “detti e fatti dei padri del deserto”. I maestri cristiani del deserto fiorirono, esplosero in un attimo che durò tre secoli, dal III al VI dopo Cristo. Secondo voi è giusto che una persona capace di lasciarsi trascinare dai propri “vizzi” mantenga il proprio ruolo nella società ?!? Ma se la popolazione voleva che il vescovo rimanesse ancora nella sua carica, molto probabilmente, esso era capace di fare il proprio “mestiere” e in qualche modo aiutava la popolazione.Ma non basta, occorre capire le proprie debolezze ed essere umili, ed è tramite l’umiltà che si può migliorare, per se e per gli altri. La superbia (opinione esagerata di sé, delle proprie capacità e dei propri meriti, accompagnata da disprezzo per gli altri) se non rovina se stesso, rovina gli altri, anche inconsapevolmente. E questo non vale solo per i credenti, ma per tutti, ed è inutile gridare che gli altri ci “danneggiano”, quando si è i primi a non rispettare i valori fondamentali della vita: “amicizia, amore, rispetto verso il prossimo: cioè rispetto e non violazione della vita altrui (che sia una persona adulta, un bimbo o un feto !!!).
E cosa non meno importante delle altre è il rispetto verso le regole sociali !! E quando la coscienza vi tormenta ricordatevi di questo detto (sempre tratto dal libro: Detti e fatti dei padri del deserto)
Angelo Bonanomi