Il programma prevede una serie di eventi ed iniziative interessanti ed imperdibili che accompagneranno i presenti per tutta la durata della manifestazione. Una festa dove musica, arte e altre attività culturali e ricreative coinvolgeranno un pubblico eterogeneo, fatto di persone di ogni età ma con particolare attenzione al mondo dei giovani. Una notte dove le parole divertimento, incontro, amicizia, condivisione, opportunità, ricerca, scoperta e gioia dello stare insieme siano il fondamento di un evento che i promotori, le associazioni rappresentanti dei cittadini e il municipio vogliono promuovere e consolidare per un futuro insieme, fatto di gioia di vivere e di profondo rispetto per il prossimo.
Storia
Presezzo ha una storia abbastanza lunga: si sa della sua esistenza fin dai tempi dei Romani.
A quell’epoca il nome del paese derivava dalla parola latina Praesidium. Il nome fu mutato solo nel 1263. L’origine romana del comune si può capire dal fatto che nello stemma comunale vi è la scritta SPQR, che si trova nella parte bassa dello stemma. L’attuale territorio comunale è il risultato dell’unione di due comuni, Capersegno e Presezzo, che si sono uniti nel XIII secolo.
Capersegno rappresenta la parte più antica del comune; in quel territorio sorgeva un castello, di cui ora rimangono alcuni resti. Sull’origine del nome di Capersegno vi sono alcune diverse ipotesi. La prima è che indicasse la strada per Trezzo, e il torione del castello rappresentava un punto di riferimento per i viaggianti.
Un altro possibile significato di “Capersegno” è una variazione di “CapraSegno”, in quanto pare che la famiglia più importante del borgo avesse nel proprio stemma una capra; da qui allora il nome. La storia di Presezzo durante in Medioevo è molto simile e legata a quella del capoluogo della provincia. Come gran parte della Lombardia, il comune è stato invaso dai Longobardi e dai Franchi, che si sono alternati nel dominio della zona.
Verso il XVI secolo la zona si impoverì fortemente a causa delle numerose guerre che coinvolsero gli Stati confinanti all’Italia e anche i milanesi e veneziani. Una svolta verso la normalità si ebbe sotto il governo dei veneziani, anche se il potere della Serenissima si fece sempre meno sentire. Ciò causò la crescita del potere dei Signori e della borghesia locale. Un’altra piaga per il territorio fu l’epidemia di peste che si ebbe nel 1630 e che fu notata per la prima volta da Giovanni Maria Mazzi.
Successivamente il territorio presezzese e quello limitrofo fu ceduto all’Austria dal Regno d’Italia, in seguito al Trattato di Campoformio. Durante il fascismo il territorio era ancora piuttosto rurale e uno sviluppo del territorio si ebbe solo alcuni anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
SIMBOLI:
Blasonatura stemma:
Scudo ovale, interzato in fascia e cordonato d’oro; lo sovrasta una corona, formata da un cerchio d’oro, sostenente nove torri, di cui cinque visibili, ornate di merli a coda di rondine; in punta, lo sottolinea la scritta, in oro, a caratteri gotici: PRESEZZO. La fascia in capo dello scudo presenta, in colore giallo ocra, la parte anteriore di un capro rampante, su campo azzurro. A cavallo della fascia in cuore, di colore rosso, e della fascia in punta, di colore azzurro, è raffigurata, in grigio argento e grigio antracite, una cinta tondeggiante di mura, con cammino di ronda a merli guelfi e, ai lati, due torri, similmente merlate, con pusterle aperte; sottostante al muro, nella fascia di punta, è ricamato, in oro, il motto romano S.P.Q.R.
Blasonatura gonfalone:
Un drappo, di forma allungata, di tela rossa bordata d’oro, disteso, nella larghezza del suo lato minore, su un pennone nichelato, appeso orizzontalmente a un’asta verticale, sormontata dallo stemma in ottone della Repubblica Italiana. I cinque passanti, in cui è inserito il pennone trasversale, sono strisce rettangolari, orlate d’oro, ritagliate nel telo, distanziate e disposte a merlatura guelfa ad ornamento della parte superiore del drappo; la parte inferiore di questo è ripartita in sette lingue di fuoco, scalate ad angolo convesso, orlate e fioccate d’oro; lungo i lati maggiori del drappo pende, fissato all’asta portante e agli estremi del pennone, un cordone dorato, infioccato ai capi. Al centro del gonfalone è ricamato lo stemma:…
Monumenti e luoghi d’interesse
In ambito religioso molto importante è la parrocchiale di San Fermo e Rustico.
Edificata nel 1875 in luogo di un precedente edificio di culto, presenta numerose opere dedicate ai due santi protettori ricavate dalla precedente parrocchiale.
La chiesa possiede un organo modificato dai fratelli Serassi intorno al 1801. L’organo è stato completamente restaurato nel 1984.
Il sagrato è stato recentemente riustrutturato, lastricato e adornato da due olivi.
Altre importanti costruzioni sono il Palazzo Furietti-Carrara, che si affaccia sulla via principale ed è di costruzione seicentesca, restaurato tra il 1997 e il 1999.
Il palazzo conteneva un ciclo di pregevoli affreschi di Gian Paolo Cavagna che, nonostante fossero sotto tutela del ministero competente, furono strappati tra il 1939 e il 1942 dagli ultimi proprietari del palazzo e tuttora dispersi. Degli affreschi rimangono solo delle fotografie in bianco e nero.
Di origine medievale sono invece i resti del castello di Capersegno ancora circondato da abitazioni coeve, utilizzate dai coloni.
A Presezzo si trova inoltre una caserma militare in disuso, intitolata alla Medaglia d’Oro al Valore Militare Riccardo Moioli, fante italiano perito in Grecia nel 1944, nel corso della seconda guerra mondiale. Moioli, nonostante colpito una prima volta all’occhio da un proiettile nemico, continuò nella battaglia, finché non venne raggiunto da un secondo colpo, questa volta fatale, che lo uccise.
Le sue ultime parole furono “Viva l’Italia” e proprio per questo gli è stato attribuito questo importante riconoscimento.
La caserma, in disuso dall’inizio degli anni novanta, è ora in cattivo stato e si sono verificati alcuni cedimenti strutturali, ma è comunque adibita come deposito di autoveicoli sequestrati dall’Arma dei Carabinieri.
Il passaggio della caserma dallo Stato al Comune è stato portato a termine il 25 novembre 2006, quando il vice-ministro dell’Economia ha firmato il decreto che autorizza l’Agenzia del Demanio a cedere la struttura al Comune. Dei circa 32.000 m² della costruzione saranno ceduti al comune ed i restanti 10.000 m² saranno venduti a privati.
Fonte Wikipedia
“NATI PER LEGGERE”
La Biblioteca Comunale ha aderito al progetto “Nati per leggere” promosso dall’Associazione Italiana Biblioteche e dall’Associazione Culturale Pediatri con il supporto organizzativo del Centro per la salute del bambino.
“Apprendere l’amore
per la lettura
attraverso un gesto d’amore:
un adulto
che legge una storia”.
E’questo il cuore di una campagna che propone, anche nel nostro paese, un impegno della comunità a tutela del diritto del bambino non solo alla protezione dalla malattia e dalla violenza ma anche allo sviluppo cognitivo e affettivo. Il progetto in questione è ispirato dalla comune consapevolezza dell’importanza di inserire la pratica della lettura nell’ambito delle cure alla prima infanzia. Raccontare o leggere un racconto a un bambino costituisce un momento magico di comunicazione. La lettura a voce alta anche a bimbi piccolissimi crea l’abitudine all’ascolto, accresce i tempi di attenzione ed il desiderio di imparare a leggere, calma, rassicura e consola, rafforza il legame affettivo di chi legge e chi ascolta. In biblioteca, genitori e bambini troveranno uno spazio accogliente e colorato in cui fermarsi a leggere o scegliere insieme tanti libri proposti nelle bibliografie “Nati per leggere” e non solo.
La biblioteca di Presezzo organizza dei momenti di lettura a voce alta rivolti ai bambini della scuola materna e per tutti i bambini da zero a sei anni.