Secondo un sondaggio Ipsos, commissionato dal Conai, gli italiani sono diventati più “sostenibili”, ed inoltre le principali preoccupazioni che li hanno riguardati sono la recessione finanziaria, la perdita del lavoro, il costo della vita e l’ambiente. Sempre più spesso e con maggiore interesse si affrontano temi come l’inquinamento atmosferico e delle acque, fonti energetiche alternative, gestione dei rifiuti, tanto che, del campione intervistato, solo il 24 % si è dimostrato “indifferente” all’ecologia, mentre una larga maggioranza ha espresso la propria sensibilità verso comportamenti virtuosi come la raccolta differenziata, gli acquisti a km zero, l’autoproduzione dell’energia.
Anche da quanto emerso dalla ricerca sul tema “Dalla green economy alla green society”, commissionato dal Ministero dell’Ambiente per il Premio Impresa-Ambiente 2012, i temi ambientali sono passati da essere ritenuti di élite, all’inizio del 2000, a parte integrante dei valori degli italiani. A dimostrazione di ciò, la predisposizione di oltre il 60% dell’opinione pubblica, che è disposta a spendere anche il 5-7% in più per acquistare prodotti green.
Ciò non può che renderci orgogliosi perché finalmente si comincia a guardare all’ambiente non come un costo, piuttosto come un vantaggio che coltivato può far nascere nuove, e sempre migliori, azioni virtuose.