La Festa della Mamma attraversa le generazioni, segnando straordinarie opportunità di dialogo, di confronto, attorno i quali si delineano scenari di una coesione possibile che trovano nelle donne un fulcro essenziale e un elemento certo di speranza. In tal senso, questa celebrazione non è un ossequio retorico ai buoni sentimenti, ma un impegno politico, sindacale e sociale, ponendo al centro della scena una figura, che si sta sempre di più configurando come un punto di tenuta e di equilibrio all’interno di una società in crisi e in difetto di certezze. Per lungo tempo la figura materna ha incarnato un modello subalterno di collocazione sociale e culturale, fondato sull’eterna riproposizione della pregiudiziale sulle stesse. Oggi le donne continuano a garantire un’opera preziosa di assistenza, di impegno certo nei confronti dei figli e della famiglia, di equilibrio affettivo e materiale rispetto a un nucleo familiare di frequente segnato dai contraccolpi economici e occupazionali di una crisi senza precedenti. Su questa linea di continuità con abitudini radicate, che sono diventate cultura e senso comune, si è innestata le difficoltà della crisi economica, con il rischio di confinare le donne, in particolare le mamme, nell’ambito della famiglia, a seguito di disoccupazione, cassa integrazione, o scelte forzate tra il lavoro e la famiglia, per le carenze di servizi o l’incapacità di farvi riscontro economico, per necessità di cura dei figli o degli anziani non autosufficienti. Ecco quindi che riflettere sui diritti delle donne, mamme e lavoratrici, vuol dire porsi strategicamente nel grande solco conciliativo, tra lavoro e vita privata, tra carriera e famiglia, tra crescita professionale e desiderio di maternità. Una prima maternità (che per tante resta l’unica) sempre più ritardata verso i 32 anni in confronto dei 29 anni di dieci anni fa. In questo quadro, le donne della Cisl rivendicano, ad esempio, le molte potenzialità che albergano nella scelta strategica della contrattazione di secondo livello nell’azienda , per dare risposte ai bisogni di conciliazione delle donne lavoratrici, tra la dimensione lavorativa, familiare, personale ed affettiva.
Ecco allora che una giornata come la Festa della Mamma può essere una occasione per una riflessione condivisa e mirata, per fare massa critica rispetto a temi che richiedono condivisione sulla necessità di relazioni, contributi, idee che possano dare al ruolo materno una funzione moderna di crescita e corresponsabilità di tutti.
Marini Marino (Calvisano) su scritto di Liliana Ocmin