In febbraio le giornate si allungano e, a tratti, si intiepidiscono, permettendo alle piante di svegliarsi dal letargo completo e di riprendere, lentamente, l’attività vegetativa. È ancora il momento di progettare e sistemare le idee e gli oggetti nel modo migliore per ottenere splendide fioriture e copiosi raccolti.
Ricordatevi che in questo periodo le piante hanno bisogno di acqua e energia per riprendere la vegetazione. L’energia viene fornita dal concime immagazzinato a fine estate, con le vostre concimazioni mentre l’acqua arriva dalle riserve interne.
Qualora si dovesse assistere ad un inverno asciutto o ventoso, i sempreverdi prelevano l’acqua dalle foglie fino alla loro disidratazione; aiutatele quindi con un’irrigazione sul terreno, in modo particolare a quelle in vaso.
Come anticipato nel numero precedente vi ricordo alcune cose.
• In giardino: mettete a dimora o trapiantate, se il terreno lo consente, alberi, arbusti e rampicanti e rosai. Dividere i cespi delle erbacee perenni. Potare i rosai se si desiderano steli lunghi. Lavorate la terra nelle aiuole e interrate concime organico. Preparate il terreno per il nuovo prato. Potate alberi, arbusti, rosai e rampicanti, quelli a fioritura precoce ormai sfioriti, le siepi sempreverdi, le ortensie.
• Nell’orto: in luna calate seminate barbabietola, bieta da taglio, carota, cavoli, indivia, sedano, lattuga precoce, aglio, cipolle, scalogno,ravanelli, spinaci, valeriana,piselli fagioli e taccole. In semenzaio caldo anguria, cetrioli, melanzana, melone, peperone, pomodoro e zucchino.
• Nel frutteto: piantate e trapiantate, se la terra lo permette, gli astoni e gli arbusti concimate, prelevate le marze da conservare in frigo. Ultimate le potature e ripulite il terreno. Effettuate un trattamento con prodotti rameici e solo dopo alcuni giorni con olio minerale ed insetticida.
La luna è calante fino al 10 febbraio, crescente dall’11 al 24 e di nuovo calante dopo il 25.
Alcune curiosità sugli agrumi.
Gli Egizi ne usavano le essenze per imbalsamare le mummie e gli ebrei li consideravano frutti sacri. Impiegati come antidoto contro i veleni e contro i demoni, già nell’antichità erano apprezzati per le loro proprietà terapeutiche e salutistiche. Sono gli agrumi, i “frutti d’oro” dell’inverno. Frutti generosi dei paesi caldi Sebbene la loro presenza sia istintivamente associata agli assolati paesaggi mediterranei, gli agrumi sono originari dell’Asia orientale, dall’Himalaya alla Cina fino alla Malesia, dove già diversi secoli prima di Cristo si coltivavano cedri, pompelmi, kumquat. La loro coltura fu sviluppata in Mesopotamia dagli abilissimi agricoltori babilonesi, che seppero addomesticare una terra ostile a questi frutti e sviluppare tecniche agronomiche e sistemi all’avanguardia. Gli arabi, che ne amavano il sapore e il valore ornamentale, li portarono prima nel Medio Oriente e poi nel bacino del Mediterraneo. Ci pensarono poi i portoghesi a diffondere nei paesi occidentali la maggior parte delle specie oggi conosciute, come testimonia uno dei primi nomi impiegati per indicare l’arancio dolce e ancora oggi presente in molti dialetti italiani: “Portogallo”.
La curiosità
Nel giorno di Pasquetta il paese di Bibbona (provincia di Livorno) celebra la Festa del cedro che propone al pubblico assaggi del gustoso agrume. Il cedro veniva in passato offerto il giorno del Lunedì dell’Angelo dalle giovani coppie al Vescovo, come dono per propiziare l’avvenuto fidanzamento, e ancora oggi si dice che aiuti l’amore e abbia proprietà afrodisiache.
Appuntamenti: 14 febbraio San Valentino, 9 Marzo corso gratuito di potatura presso il nostro vivaio.
Locatelli Giancarlo