Siviglia si sveglia tra profumo d’incenso e musica di chitarra, maestosa si erge nel sole la giralda, accanto all’imponente cattedrale. le rondini volano, le gitane per la calle fermano i passanti per leggere la mano. Grappoli di bouganville pendono dai balconi da cui è esposta l’immancabile palma porta fortuna. Alto e caldo è il sole nel meriggio sivigliano, davanti agli occhi scorre il rio guadalquivir, testimone dei secoli e la vergine macarena versa lacrime per i suoi figli dalla chiesa maestosa. La maestranza rimbomba di troppi echi di tori sacrificati a un’improbabile lotta. Si fa sera a Siviglia, nostalgica, gitana e magnifica. Risuona il flamenco nel tablao della città a colpi di tacco e lamenti di fandanghi andalusi in cui regna il duende spirito più assoluto. Ventagli accompagnano l’alzarsi della luna, nacchere suonano al ritmo delle stelle. Quien no ha visto Sevilla no ha visto maravilla. Più la vivi e più lo sai che è così. La statua della Carmen regna sovrana di fronte a Plaza de Toros col suo sguardo sfrontato e la sua tempra gitana. Hasta pronto sevilla!!! Laura Casarini