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STATISTICHE: GIOVANI E WEB

Abitudini e gusti di bambini e adolescenti in una società che sta cambiando le relazioni e l’uso del tempo libero. Gli adolescenti dipendono maggiormente dal web rispetto ai bambini. I primi frequentano forum, scrivono sui blog, usano la posta elettronica, acquistano online e, soprattutto, hanno un profilo su Facebook. I secondi cercano in internet prevalentemente informazioni e curiosità. Indispensabili però nella dieta mediatica di tutti sono le chat e YouTube. DAL 10° RAPPORTO SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA “Navigar m’è dolce in questo mare”. Ma il mare di cui si parla qui non è l’immaginario di leopardiana memoria, bensì il contesto ben più moderno della rete web. Cresce l’uso tra i giovani e i giovanissimi di internet e del pc, come rivelano i dati dell’ultimo rapporto (2010, rilevazioni del 2009) Eurispes/Telefono Azzurro sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza. I BAMBINI E LA RETE Sebbene i bambini tra i 7 e gli 11 anni preferiscano tv, playstation e videogiochi, il 9,9% di loro non può fare a meno del computer e il 4,7% di navigare. Internet è usato principalmente per la ricerca di informazioni e notizie interessanti, dal 49% dei fruitori, percentuale cresciuta del 17% negli ultimi 3 anni. La maggior parte degli internauti lo usa però per giocare o scaricare video e materiali multimediali (87,3%). Nel 2009 lo ha fatto il 55% dei piccoli cybernauti e nel 2010 addirittura il 67,5%. In particolare sono scaricati da YouTube canzoni e spezzoni dei telefilm preferiti; ma un 17,1% ammette di scaricare anche video di incidenti, scene di sangue e di sesso. Non vanno trascurati invece i dati che riguardano le chat. In pochi anni la percentuale dei bambini che chatta frequentemente è cresciuta di 34 punti. In questo spaccato emergono dati preoccupanti su molestatori emalintenzionati. Il 17% ha confessato di aver conosciuto in chat persone che hanno provato ad estorcere loro informazioni personali (indirizzo, cognome, numero di telefono). All’8% del campione intervistato è capitato di aver ricevuto richieste di appuntamento e al 7% di aver ricevuto messaggi dal contenuto volgare. Nel 33% dei casi i bambini che hanno vissuto le esperienze di molestie online reagiscono intimando ai molestatori di smetterla. Nel 18% dei casi i bambini evitano di rispondere e nell’11,8% di frequentare assiduamente i luoghi virtuali percepiti come pericolosi. Il 6% del campione non ritiene invece che queste situazioni siano pericolose e quindi continua a chattare tranquillamente. Sono pochissimi invece i bambini che in questi casi ne parlano con i genitori o con un adulto. Questo accade principalmente perché l’uso delle tecnologie avviene senza il controllo dei grandi. Complici, di questa situazione, i ritmi di vita frenetici delle famiglie, che sempre meno trovano momenti di aggregazione e condivisione, e l’inadeguatezza di molti genitori che conoscono poco i nuovi media e i lori pericoli.

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