Gli astronomi della University of California di Los Angeles hanno recentemente scoperto una nuova galassia a spirale nata durante i primi periodi d’esistenza del nostro universo. Un’altra galassia a spirale tra le molte già scoperte? Pare proprio di no: stando agli attuali modelli di simulazione dell’evoluzione dell’universo, le galassie a spirale avrebbero avuto origine miliardi di anni dopo la nascita della new entry Q2343-BX442. La scoperta della galassia BX442, resa possibile dall’eterno Hubble Space Telescope, è giunta dopo l’analisi di circa 300 galassie antichissime che risiedono ai margini dell’universo conosciuto. BX442 sembra essere nata 3 miliardi dopo l’evento definito Big Bang (qualunque sia stata la sua natura), e si trova 10,7 miliardi di anni luce di distanza da noi nella direzione della costellazione di Pegaso. “Man mano che si procede a ritroso nel tempo fino all’universo delle origini, le galassie sembrano davvero strane, ammassate e irregolari, non simmetriche” spiega Alice Shapley, professoressa di fisica e astronomia alla UCLA, e co-autrice della scoperta. “La maggior parte delle vecchie galassie sembrano carcasse di treni. Il nostro primo pensiero è stato: perchè questa è così differente, e così bella?” Le più antiche galassie a spirale sembra abbiano avuto origine oltre 2 miliardi di anni dopo l’età stimata per Q2343-BX442. “Il fatto che esista questa galassia è straordinario” sostiene David Law, autore dello studio e ricercatore del Dunlap Institute for Astronomy & Astrophysics. “Le attuali conoscenze stabiliscono che queste galassie a spirale ben strutturate non siano esistite in un tempo così antico nella storia del nostro universo”. La galassia BX442 è più grande delle altre risalenti allo stesso periodo: solo 30 delle 306 galassie primitive analizzate da Law e Shapley hanno una massa simile a quella di BX442. Gli astronomi hanno già escluso che possa trattarsi di un’illusione ottica dovuta alla sovrapposizione di due differenti galassie: l’analisi spettrografica dei dintorni di BX442 ha stabilito che si tratta di una grande galassia rotante a spirale. “All’inizio pensavamo potesse trattarsi di un’illusione, e che forse eravamo stati fuorviati dall’immagine. Abbiamo scoperto, dopo aver ottenuto l’immagine spettrale della galassia, che i bracci appartengono realmente a questa galassia. Non si trattava di un’illusione. Siamo rimasti sconvolti”. I dati sembrano anche suggerire che al centro di BX442 possa trovarsi un enorme buco nero, probabilmente responsabile dell’evoluzione della galassia. Come può esistere una tipologia di oggetto galattico che sembra essersi formata, per la prima volta, ben due miliardi di anni dopo la formazione di BX442? Secondo gli astronomi, la risposta potrebbe essere data dalla presenza di una piccola galassia (già ripresa nelle fotografie) in grado di alterare l’equilibrio gravitazionale di BX442. “BX442 somiglia ad una galassia vicina, ma nell’universo primordiale le galassie si scontravano l’un l’altra molto più frequentemente. Gas stellari piovevano all’interno di queste galassie e alimentavano le stelle, che si formavano a ritmi molto più rapidi di quelli moderni; anche i buchi neri crescevano molto più rapidamente. Oggi l’universo è noioso se paragonato a quei tempi”. Fonte: “Dita di Fulmine”