La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita’ in piu’ di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita’ in piu’ di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”. Qual è il problema? Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatossica … ma non solo questa. Ebbene, pensate che: – Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione). – Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi stanno diventando molto comuni. – È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio (sia alimentare che quello somministrato con i vaccini pediatrici). Questi bambini non dovrebbero mai assumere il paracetamolo, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati? – Sappiamo che il mercurio vaccinale non viene facilmente escreto dai bambini sotto i sei mesi di vita (perché viene escreto per via biliare e il fegato del neonato è ancora immaturo). – È dimostrato che il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva. Inoltre, i composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare (danno molto grave specie per il cervello e in età pediatrica, quando il cervello dovrebbe avere un grande sviluppo). – Se uno si aggiorna, sa che studi scientifici pubblicati nel 2008 e nel 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo. Eppure, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere … Forse si vogliono tranquillizzare le madri che così si accorgono meno dei danni da vaccini, perché questo farmaco blocca molte reazioni iniziali? Ma agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da vaccini nei soggetti che, a nostra insaputa, ne sono particolarmente predisposti! Cosa si deve allora fare? 1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese (ho seguito personalmente il caso di un bambino di pochi mesi, morto nel sonno 26 giorni dopo la vaccinazione, che aveva assunto Tachipirina per una febbre improvvisa solo 3 ore prima del decesso). 2) IL SECONDO CONSIGLIO è di non vaccinare bambini sotto i 2 anni di età e in ogni caso di non accettare più di uno (massimo due) vaccini per volta. 3) IL TERZO CONSIGLIO è che, se proprio si vogliono fare le vaccinazioni pediatriche del primo anno di vita (perché non si è stati capaci di gestire la paura che la propaganda pro-vaccini inculca tanto magistralmente quanto falsamente), si eseguano al bambino, prima della vaccinazione, degli esami ematochimici per capire quant’è la sua capacità antiossidante, quanto è maturo il suo sistema immunitario e quanto funziona la capacità disintossicante del suo fegato. 4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto a queste “nuove” conoscenze, dotato di molta Sapienza e Buon Senso, meglio ancora se pratico di Medicina Naturale e di Omeopatia in particolare, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi ben ponderate e personalizzate di farmaci chimici. 5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze di Igiene di Vita e in particolare di Igiene Alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero e vivessero meglio! Conclusione Se l’Industria Farmaceutica guadagna sempre di più è anche a causa della nostra ignoranza. Le conoscenze le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari. Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase:“La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli: non possiamo metterla nelle mani dell’Industria Farmaceutica o degli attuali Enti Governativi … molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”. Dr. Roberto Gava