Tu che respiri l’ebbrezza dell’alito di Infinito che t’avvolge con polvere d’oro dei candidi angeli, frantumi con la tua innocenza impregnata di dolcezza, la nostra superbia soppressa a volte dalla solitudine, con l’ombra della tua adolescenza rapita da malefica sorte, elevandoti con la leggera anima tua, fino a sfiorare l’Immenso! Tu che infondi coraggio e speranze nel cuore di gente che ha sete del tuo viso ricavato dal sole che si tuffa nell’iride acceso dalle stelle eterne, sii perennemente la voce della nostra coscienza, che spesso arranca in turbinose vicende quotidiane, poiché rimane confusa senza la luce della tua angelica immagine sfortunata amica YARA, che ora voli libera nell’estremità senza limiti del Paradiso! E’ un’emozione che si crea ogni volta il tuo ricordo nel pensiero che sfugge alla superficialità umana, per raggiungere senza esitazione il tuo sogno tramutato nell’estasi della gioia e perfezione assoluta! Vorrei inseguire la tua argentea scia che solca il perimetro del Cosmo blu, inventando i giorni nuovi dell’amore, che incide come la lucentezza del diamante, l’idea di far nascere una poesia, violacea sfumatura di fiori rinati nell’essenza del tuo essere, ogni volta che il tuo persuadente sorriso, accenda il fuoco dei vari sentimenti imprigionati nel tuo destino! Sappi fin d’ora, angelo custode YARA, che rimarrai indelebile nel nostro domani ancora gonfio di vergogna per la perdita così ingiusta e precoce di una delicata ragazza piena di vita, in quanto il tuo eroismo di santa martire, possa farci rinsavire e scegliere i percorsi che abbracciano, nella grande Opera dell’universo, gli attimi condivisi di felicità stellare. Dolcissima e tenera YARA, ti porterò sempre con me, nei miei viaggi di vita! Grazie per le cose che hai insegnato! Ti voglio tanto bene. Testo di Fabrizio Villa – Serie: “Poeti italiani contemporanei” N.1 Ponte San Pietro 28/06/11