Il 3 gennaio 1954 da Milano inizia il servizio televisivo italiano con il canale Programma Nazionale, che diventerà poi RAI 1. Io non ero ancora nata, ma comunque in casa mia, come in molte case, il televisore arrivò parecchi anni dopo questa data d’inizio. Il televisore era infatti una spesa extra alla portata solo delle famiglie più abbienti.
Sono passati 70 lunghi anni, in cui la programmazione televisiva si è ampliata e innovata tantissimo. Il primo bellissimo cambiamento che affascinò subito i telespettatori fu da bianco e nero a colori (nel 1977), tuttavia comportava un costo maggiore dell’apparecchio e un sovrapprezzo sul canone tv…
Quando finalmente anche a casa mia arrivò la tv le trasmissioni iniziavano alle 16 con il programma per i bambini e proseguivano la sera con telegiornali, film, “sceneggiati a puntate”, quiz a premi e poco altro, in onda dopo i simpatici spot pubblicitari di Carosello. Ogni programma era presentato con eleganza dalle annunciatrici, le “signorine buonasera”. Sembra preistoria, oggi che abbiamo una vastissima scelta di canali privati, oltre a quelli Rai, alcuni con palinsesti tematici, altri più variegati, tutti purtroppo fastidiosamente interrotti ogni pochi minuti da lunghe e ripetitive pubblicità.
Impossibile non rimpiangere un po’ la tv semplice di allora, senza troppi effetti speciali, spesso con censure esagerate, ma per contro senza parolacce e scene di violenza, oggi in onda anche nelle fasce che dovrebbero essere protette. Non esistevano programmi come Grande fratello e simili, che risultano un’offesa al buon senso e al buon gusto e allo spreco. Altrettanto senza paragoni l’abbigliamento degli artisti e dei conduttori, tanto decoroso e forse troppo serioso allora, quanto inguardabile a volte adesso… Gli esempi sono tantissimi.
Purtroppo si è scaduti in molti casi in basso, molto in basso ed è preoccupante, dato che tv e social sono modelli seguiti ed imitati dai ragazzi.
La tv è un’ottima compagnia per chi è solo, è un mezzo per restare sempre informati sugli avvenimenti nel mondo senza muoversi da casa, soprattutto per chi non ha dimestichezza con internet; è utile a distrarre per qualche ora la mente dai problemi, fisici e psichici; può far sorridere, piangere, riflettere, sognare, informarsi, viaggiare stando sul proprio divano.
Come tutti i mezzi di comunicazione bisognerebbe imparare ad usarla con oculatezza, ascoltando ciò che riferiscono i giornalisti, ma ragionando con la propria testa, ricordando che spesso è finzione, manipolazione per comunicarci ciò che fa comodo alla politica e alle grandi aziende; prendere le giuste distanze dalla mania di rendere pubblica la vita privata, sia della gente normale che dei cosiddetti vip; così come si dovrebbe avere maggior rispetto per le tragedie e i lutti, non seguendo programmi che raccontano particolari irrispettosi.
Basta usare il telecomando, facendo cadere gli ascolti di ciò che non ci è gradito.
Ornella Olfi