L’incredibile storia che vi sto per raccontare ha inizio durante un banalissimo sabato pomeriggio. Ricordo, come se fosse ieri, che mi ero recato a giocare le schedine del totocalcio presso un bar di Almenno San Salvatore (Bg) e che, nell’uscire, mi ero imbattuto involontariamente con alcuni volantini colorati che pubblicizzavano i vari locali di divertimento della bergamasca.
Accanto a loro, rimembro di aver scovato un plico di giornalini e di averne preso uno: “New Entry”.
Avevo sbirciato l’interno di questo giornale e mi ero detto: “Lo prendo e lo leggo con calma a casa…”. Sono così uscito dal bar, ho piegato New Entry e l’ho messo in tasca. A casa però me ne sono dimenticato e solamente il mercoledì sera prima di uscire in compagnia ho frugato nelle tasche e l’ho ritrovato. Aspettando i miei amici, ho così iniziato a leggerlo e ho trovato un articolo denominato “Pensieri e Parole” e mi sono detto: “Se tutti gli articoli di questo giornalino sono così…allora è veramente interessante”.
La prossima settimana tornerò a prendere il numero nuovo ma non ho mai trovato il numero successivo, visto che quello che avevo trovato era l’ultima pubblicazione prima delle vacanze estive”. Ero molto rammaricato di ciò ma mi sono messo il cuore in pace e tre mesi più avanti, durante una mia incursione in biblioteca, l’ho ritrovato: riportava in copertina una torta immensa a festeggiare il suo primo anno di vita! Ero talmente contento di averlo ritrovato che ogni settimana andavo in biblioteca per leggerlo ed ero arrivato al punto di voler diventare anch’io un collaboratore…
Improvvisamente però, il 5 dicembre 1995 sono stato costretto a partire per “il fronte…”.
Per tutto l’anno “mimetico”, non ho smesso di leggerlo. Anzi, quando arrivavo a casa, cercavo di recuperare i numeri persi, e nel viaggio di ritorno in treno ed in caserma, cercavo di miscelare la malinconia alla felicità che mi portavano quegli articoli, sentendoli giorno per giorno sempre più “miei”. Arrivava quindi la fine del servizio militare ed io sentivo la necessità di ringraziare questo giornale per la sua fedele compagnia ed avevo bisogno di lasciare qualche riga di incoraggiamento per coloro che stavano per partire via militare. Così, armato di carta e penna, ho scritto un articolo per New Entry e una sera, mentre stavo telefonando a casa dalla caserma, ho saputo che era arrivata la risposta alla mia richiesta di pubblicazione.
Ricordo ancora che era un martedì e che per tutta la settimana ho aspettato impazientemente di poter andare in licenza, per poter leggere la posta. A casa, nella mia cameretta, l’ho aperta: “(…) …e se vorrai, potrai diventare anche un nostro nuovo collaboratore. Perché no? New Entry è una grande famiglia che lascia aperta la porta a tutti e soprattutto a chi, come te, crede in questo mezzo di comunicazione…
Ha il compito di sottolineare i veri valori della vita quali l’amicizia, l’amore, la solidarietà ecc… ecc…, che sono da parecchio tempo offuscati nelle nostre menti. Non ci resta che salutarti e ricordarti che noi siamo a tua completa disposizione per un eventuale incontro di persona o per alcune tue richieste particolari. Nell’attesa ti vogliamo salutare con un caloroso CIAO soprattutto con un grande arrivederci! (…)”.
(A firma di Gianluca, 15 novembre 1996).
Il mio articolo, che parlava della libertà è stato così pubblicato e ciò che mi ha fatto piacere è che avevo deciso di entrare in questo nuovo gruppo. L’occasione giusta è capitata domenica 15 dicembre alle ore 15.15 presso l’Oratorio di Strozza (Bg), quando si è riunita la grande direzione di New Entry. Armato di coraggio, ho deciso di andarci e mi sono presentato a Strozza alle 15.00 aspettando che arrivasse qualcuno…
Ho fatto qualche passo a piedi ma nessuno arrivava, sono salito in auto e ho acceso la radio. Dopo pochi minuti ho sentito bussare sul vetro della macchina: “Aspetti Gianluca?” – “Sì” – “Vieni allora…”. Era Marcello, uno dei collaboratori. Ci siamo presentati e abbiamo aspettato il direttore. Poco dopo è arrivato: auto lucida, giacca e cravatta, valigetta 24h ed una stupenda ragazza accanto a lui… Stretta di mano e nuove presentazioni. Ma dai vestiti raffinati traspariva la sua felicità di vedere tanti giovani che, come lui, credevano in quel giornale…
Ci siamo riuniti in sala attorno ad un grande tavolo e di fronte a me lui, il direttore! Si è da prima discusso dei problemi interni del giornale e poi si è dato spazio a chiunque per poter fare domande e chiedere delucidazioni sulla gestione di New Entry. Ripensandoci è stata una bella domenica pomeriggio, ricca di novità ed ero contento di aver superato quel muro della timidezza dietro al quale mi nascondevo! Poi, con il passare del tempo, ho familiarizzato meglio ed ho apprezzato ancor più questo giornale, che va oltre la carta stampata, dove c’è vita, allegria ed armonia tanto che i problemi si risolvono in un batter d’occhio.
Daniele Capelli